Forse è l’unico giorno dell’anno in cui i poveri sono più amati. È cosa spontanea abbinare al pensiero dei defunti quello dei poveri. Non c’è persona in quel giorno che dimentichi di far l’elemosina ai poveri. Dalle tombe parte una voce misteriosa che invita a beneficare i poveri e in questo beneficio le anime dei defunti sentono il sollievo, il suffragio. Seguendo la consuetudine, anche l’Opera in quel giorno abbonda nel beneficare i poveri, viene distribuito un pacco; vengono date le anime dei morti ai poveri. Anche quest’anno, terribile anno di crisi, l’Opera sa che gli amici e i benefattori non faranno mancare l’aiuto… I defunti aspettano questo beneficio gesto di carità verso i poveri e verso di essi stessi, perché dopo la S. Messa non c’è un suffragio migliore che l’elemosina al povero.