“La mia è l’avventurosa vita di un pazzo che vuole prendersi tutto l’amore di Gesù, tutto l’amore degli sventurati della terra, tutto l’amore delle anime che sono odiate, oppresse, schifate, e continuamente lotto, perché lui per primo scherza, si lascia rincorrere da me e quando sto per afferrarlo si distanzia.” (lettera n. 12)
Apostolo del sud, sacerdote degli accattoni, padre dei poveri, contemplativo dell’Eucarestia, don Ambrogio Grittani è vissuto e ha operato nella prima metà del nostro secolo, facendosi carico, delle situazioni di povertà e di degrado morale e sociale, conseguenze di un’epoca attraversata da due guerre mondiali.
Don Ambrogio nacque a Ceglie del Campo l’11 ottobre 1907, da Michele Grittani, dinamico commerciante del paese, e da Chiara Carone, figlia di proprietari terrieri di Bitritto. Ultimo di sei figli, rimasto orfano di entrambi i genitori fin dalla tenera età di quattro anni, quando perse la madre, il padre era deceduto un anno prima. Gli orfani si trasferiscono a Bitritto in casa dei due fratelli scapoli della madre.
Il giorno della Prima Comunione segnò – come egli scrisse – l’inizio di una “forte amicizia” e di un “legame eterno“, sigillato da un “patto di amore” in cui il ragazzo diventato il “piccolo crociato di Gesù“, si impegnava a diffondere la Fede, la Purezza e l’Amore all’Eucarestia e a sollevare i miseri della terra (Il piccolo crociato di Gesù).
Nel 1918 entrò nel Seminario arcivescovile di Bari, dove la vivacità del carattere trovò equilibrio con l’inclinazione alla riflessione e alla preghiera.
Nel 1924 passò nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta.
Così egli si preparò al sacerdozio con tutto lo slancio del suo ardimentoso temperamento: “Divenuto Sacerdote dovrò lanciarmi sotto qualsiasi forma di ministero, alla conquista delle anime”.
Il 25 luglio 1931 don Ambrogio venne ordinato sacerdote nella Parrocchia di San Giuseppe, a Bari. Qualche mese dopo, il 10 ottobre 1931, conseguì la laurea in teologia, presso il Collegio teologico dell’Università romana degli studi e dopo due anni di apostolato come vice parroco della Chiesa matrice di Bitritto, nel novembre del 1933 si trasferì a Milano per frequentare la facoltà di lettere classiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Negli anni successivi egli seppe conciliare l’insegnamento dei latino nel Seminario Regionale di Molfetta con la collaborazione pastorale nella Parrocchia dei Sacro Cuore.
Fu ad Assisi, durante un corso di esercizi spirituali nell’agosto del 1941, che egli, nel desiderio di partecipare più intimamente al mistero eucaristico, maturò il proposito di dedicarsi totalmente ai più poveri del tempo, agli accattoni.