Quando nasce un bambino al Madonna Catholic Hospital, le nostre suore ce lo fanno sapere, raccontandoci la storia di quella madre, di quella famiglia. Ogni volta ci prende l’emozione al pensiero di una nuova vita venuta al mondo sotto la cura delle nostre sorelle! Esse dicono di sentirsi un po’ madri anche loro: è stata un’emozione per me e madre Giovanna, durante la nostra visita ad agosto in Nigeria, vedere Suor Cordelia consegnare alla mamma partoriente il figlio appena pulito e preparato! Queste mamme, che consegnano alle nostre Suore le loro tante situazioni, continuano a frequentare il Madonna Catholic Hospital non solo per le necessità di salute e di crescita dei loro bambini, ma soprattutto per la fiducia e l’amicizia che si crea con le suore, per la parola e la presenza che esse sanno dimostrare nella loro vita familiare. Questo incontro tra la maternità spirituale e la maternità naturale è il miracolo che si sta compiendo nella nostra missione in Nigeria!
Ci colpiva, durante la festa organizzata per le mamme che avevano dato alla luce figli durante questo primo anno di missione in Nigeria, ci colpiva vedere con quanta fiducia e gioia queste mamme ci mettevano tra le braccia i loro figli, e non solo per fissare il ricordo di quell'incontro in una fotografia, ma quasi a voler dimostrare che ci affidano i loro figli con ogni fiducia e sicurezza.
Osservavo le nostre suore in quel contesto e provavo tanta gratificazione nel constatare che non occorrono strumenti eccellenti per far funzionare una realtà, ma piuttosto caparbietà e amore, il coraggio di osare quando Dio ti fa sentire nel cuore una chiamata.
Con questi sentimenti di cuore aperto alla fede in Gesù, confrontandoci tra noi e poi con il Vescovo di Umuahia,
Mons. Ugorji, abbiamo deciso per il nostro progetto missionario in Nigeria: vogliamo accogliere e prenderci cura della vita che nasce e della vita che cresce, anzitutto perché sentiamo di voler rispondere alla prima missione che Dio affida ad ogni uomo: quella di prenderci cura gli uni degli altri. Proprio nell'incontro con queste donne, ascoltando dalle nostre suore le tante loro storie, abbiamo immaginato i sentimenti con cui don Ambrogio guardava le tante realtà umane, desideroso di farsi prossimo con carità concreta e operosa. Incoraggiate dall'esempio di don Ambrogio abbiamo ritenuto giunto il momento di trovare un suolo edificatorio dove cominciare a costruire un piccolo centro sanitario ed educativo.
Suor Anna Colucci