L’Opera nutre vivissima devozione verso S. Giuseppe, per diversi motivi. Il primo è di ordine schiettamente spirituale. I vecchietti nostri, a dire il vero, stanno bene e vivono a lungo, ma secondo le leggi di natura la loro ora si avvicina a grandi passi; perciò li consigliamo di tenersi amico il Protettore della buona morte. Anche perché così l’Opera può dire di raggiungere completamente il suo scopo, se cioè tutti coloro che qui terminano i loro giorni, qualunque sia stato il passato, si presentano al tribunale di Dio assistiti da Gesù, da Maria e Giuseppe.
Siamo inoltre devotissimi del Padre putativo del Figlio di Dio perché sappiamo, come affermava per esperienza personale S. Teresa di Gesù, che Egli è il Santo più grande e più potente. Chi non ha ottenuto grazie da Lui? Sembra che il Signore lo voglia esaltare per quanto Egli si nascose durante la sua mirabile vita. Perché non dovrebbe essere l’Opera il luogo dove S. Giuseppe mostra la potenza della Sua intercessione? Perciò ogni anno gli diciamo: “Caro S. Giuseppe, provvedici, mandaci qualche generoso benefattore alle nostre opere” … Le Suore non desiderano altro che lavorare, e sono felici di affermare con S. Paolo che lavorano con le loro mani per aiutare chi soffre ed ha bisogno.
S. Giuseppe ci farà questa grazia; è troppo bella e buona perché Egli ci ascolti. E poi sa che l’Opera è figlia prediletta della Sua dolce Sposa. Uno sguardo della Madonna e tutto è a posto. Non vi pare?