Eucaristia

Si sta bene vicino a Gesù, in ogni occasione, in ogni tempo, in ogni età: al primo sbocciare della nostra intelligenza in cerca della prima luce; nell'adolescenza, quando si sogna l’avvenire; nella maturità, quando all'entusiasmo subentra la ponderatezza; nelle ultime stanche giornate dell’età cadente.

Si sta sempre bene vicino a Gesù, nelle carezze della vita e nelle amarezze, nella quiete dello spirito e nel tormento, nelle ansiose attese di un migliore avvenire e nelle delusioni, nella vita e nella morte. Noi lo abbiamo sperimentato.
La religione di Gesù è religione di amore. Dio e Uomo, due amori che si vanno incontro, che si ricercano e si inseguono attraverso le età. In un sol punto si posseggono eternamente: nell'Eucaristia.

Istituzione dell’Eucaristia: l’ora del sacrificio si avvicina…notte d’amore, notte di amicizia e di tradimento. Splendore nel volto di Cristo. Occhi al cielo. Gesù vuole fare testamento. Povero Gesù, non ha nulla da lasciare, nato povero, vissuto povero, operaio guadagnò il pane con il sudore della fronte. E vuol fare testamento. Prende il pane e si china per lavorarlo, quasi disporlo a ricevere la trascendente azione, e pronunzia la parola: ecco la mia carne, ecco il mio sangue, mangiate e bevete.

Ecco, da questo momento l’Emmanuele, il Dio con noi, è più ancora il Dio in noi. E nel cenacolo di Gerusalemme, come in tutti i cenacoli della terra, è sempre Gesù che s’incontra con l’anima.

Ecco il testamento di Gesù: ci ha lasciati costituiti eredi del suo stesso corpo. Com'è veramente bello questo testamento di Dio a tutta l’umanità.

Dà se stesso e senza riserve; in nessun tempo si rifiuta di darsi a chi lo cerca: all'altare, al letto del moribondo, al tugurio del povero, al palazzo del ricco.

Dà se stesso, nonostante l’indegnità di chi lo riceve. Si dà. Questa è la divina follia. Questo è l’amore infinito di Dio. Questo è il più bel testamento di Gesù.

don Ambrogio Grittani

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